Descrizione
Storia della Clessidra
La clessidra è uno strumento di misurazione del tempo utilizzato dalle antiche popolazioni. L’esigenza di trovare qualcosa di diverso dalla meridiana, in grado di funzionare sia di notte che nelle giornate nuvolose, fu motivo per sviluppare orologi alternativi quali la clessidra. Questa è composta da due ampolle di vetro di dimensioni uguali posizionate una sopra l’altra e comunicanti nella parte centrale attraverso uno stretto passaggio. All’interno di queste, chiuse ermeticamente, viene posizionata della sabbia finissima che ha il compito di scorrere da un’ampolla all’altra attraverso la strozzatura centrale. Proprio questo flusso costante che defluisce dall’ampolla superiore a quella inferiore sancisce la misurazione del tempo. Naturalmente questa tipologia di misurazione del tempo è approssimativa, ma di sicuro possiamo affermare che la clessidra è stata il primo dispositivo utilizzato per questo scopo.
Il nome clessidra deriva dal greco κλεψύδρα (klepsýdra), che letteralmente significa “ruba-acqua”, ma in realtà uno dei più antichi esemplari di questo strumento fu ritrovato nella tomba del faraone Amenhotep I, risalente al XV secolo a.C. Ovviamente le prime forme di clessidra non erano come le vediamo oggi, ma bensì erano dei semplici dispositivi basati sulla regolare fuoriuscita di acqua da un contenitore a forma di cono forato nella parte più bassa che veniva riempito di volta in volta.
In seguito ne vennero costruite altre di varie forme, ma il funzionamento era sempre il medesimo, fino all’avvento della clessidra a sabbia, chiamata clepsamia. Nata nel XIV sec. possiede la caratteristica che noi tutti conosciamo: quella che non richiede un rifornimento costante, e questo elemento rivoluzionario le da la possibilità di essere trasportabile, anche per via marittima.
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